Posts written by Kuno

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    E niente, mi andava di provare a mettere per iscritto il mio headcanon, unendo tutti i tasselli e piccoli indizi per dare una mia soluzione al mistero di Mao e Nanoka dopo i primi cinque capitoli.
    La seguente non vuole essere una "predizione" per i capitoli che verranno, ma solo un divertimento personale. Se però ci saranno delle similitudini, oh, significa che sto imparando a leggere nel pensiero della Takahashi XD E vai a sapere quel che succede, per non sbagliare metto tutto sotto SPOILER, e chi legge lo farà a proprio rischio e pericolo XDD

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    Dunque, tutto comincia da quest'immagine. Il mostro incontrato da Nanoka quand'era piccola. Il flashback tornerà anche tra la fine del secondo capitolo e l'inizio del terzo, quindi è un punto molto importante di questo inizio manga. "In un certo senso era umanoide", dice Nanoka nel terzo capitolo (pagina 3). Che bisogno c'era di fare questa precisazione? Mmm. Inoltre... riguardiamo bene l'immagine a colori. In realtà i mostri sono DUE. Il mostro "umanoide" si sta mangiando i... mmm, i capelli?, di un secondo mostro, ancora più orripilante (lo chiameremo "Mostro 2"). Altro indizio: la piccola Nanoka sta grondando sangue, e quando la rivedremo adulta dirà "di essere morta". MMM.

    E poi... Capitolo 2, pagina 26, Mao pensa tra sé "Non mi ricordo cosa sia successo allora...", riferendosi al suo incontro con il Byouki. Eppure nel terzo capitolo sembra ricordarselo abbastanza bene. E quindi? Quindi il vuoto di memoria sembra aver riguardo al COME Mao (che in quel momento era in fin di vita, trafitto da diverse frecce) sia riuscito a sopraffare il Byouki, che voleva impadronirsi del suo corpo. E ancora... anche il Byouki è stato trafitto da due lance (capitolo 3, pagina 17). Dice che vuole impadronirsi del corpo - della vita - di Mao, ma non sarà che questo è l'unico modo che ha per salvarsi? Non sarà che ENTRAMBI, durante questo incontro, erano in fin di vita? "Quella volta sarei dovuto morire...", pensa Mao (pagina 16). Non sarà che tutti e due dovevano morire? E in quel caso come sono sopravvissuti? MMMM.

    E quindi pensavo, tra me e me... facciamo conto che il Byouki sia riuscito, in qualche modo, anche solo parzialmente, nel suo intento. Mao sembra vagare da tempo (secoli?) alla caccia del Byouki eppure non lo trova, non sarà forse perché... perché Mao e il Byouki sono diventati una cosa sola?
    E andando avanti... poniamo che Mao abbia il Byouki all'interno di sé, questo causa il sangue corrosivo che uccide gli youkai al solo contatto. E magari, a volte, durante qualche vuoto di memoria, chissà, forse quando la ferita alla schiena fa più male di altre volte, in quei momenti... il Byouki prende in qualche modo il sopravvento su di lui.

    E ora poniamo... che Mao avesse già incontrato Nanoka quando lei era piccina. Che l'incidente in cui la macchina dei genitori è sprofondata nel terreno non fosse un incidente. Che sia stato causato da "Mostro 2". Che i genitori siano stati uccisi da "Mostro 2". Che poi però sia sopraggiunto il mostro umanoide, il quale ha ucciso "Mostro 2" prima che uccidesse anche Nanoka. Che il mostro umanoide fosse... Mao, posseduto dal Byouki.

    E in ultimo, ipotizziamo... che Nanoka avesse perso davvero tanto, troppo sangue, e che il mostro umanoide (Mao) abbia voluto salvare la vita della bambina in qualche modo. Per esempio con una sorta di... trasfusione...

    Ed ecco che magicamente tutto torna. Il sangue di Nanoka è quello di Mao, a seguito della "trasfusione". Mao non riesce a trovare il Byouki perché è lui stesso il Byouki. La "maledizione" altro non è che il potere latente del Byouki che è dentro di lui. In poche parole, sia Nanoka che Mao hanno quel sangue demoniaco e ora sono più che dei semplici esseri umani...

    Ecco, questa era la mia fantasia. Ci ho azzeccato? Sono completamente fuori strada? Più facile la seconda, e tuttavia avevo voglia di condividere queste mie teorie. Grazie a chi ha avuto il coraggio di leggerle. :)
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    Capitolo 3
    ゲートの向こう "Oltre il gate"
    Mao tronca la discussione e si allontana in risciò con il piccolo Otoya; Nanoka li insegue e giunge in una zona dove non solo le persone non sono più trasparenti e non sembrano esserci youkai, ma anche l'epoca è diversa. Nanoka legge la data su un giornale, è l'anno 1923 e non si fa che parlare di un assassino seriale che decapita tutte le sue vittime. Mao si è diretto ad un appuntamento con una giovane cameriera che crede di avere informazioni attinenti la ricerca del Byouki: il visconte per cui la ragazza (Sayoko) presta servizio si comporta misteriosamente, ha il volto completamente fasciato in seguito ad uno strano gonfiore, esce tutte le notti ed una volta lei lo ha visto tornare con una borsa da cui usciva del sangue, e che probabilmente conteneva una testa. Mao si reca sul posto e intanto ricorda il suo incontro con il Byouki, che sembra aver avuto luogo in una diversa epoca storica. Sayoko torna al palazzo del visconte per portargli delle bende, ma questo si accorge dall'odore che la ragazza è uscita a sua insaputa e si avvicina verso di lei con fare minaccioso.

    Capitolo 4
    顔のない子爵 "Il visconte senza faccia"
    Proprio mentre il visconte sfodera la sua spada con l'intento di uccidere Sayoko, Mao sfonda la finestra in soccorso della ragazza e si lancia al suo inseguimento. Intanto Nanoka e Otoya rimangono ad assistere Sayako svenuta assieme alla moglie del visconte. Mao affronta il visconte sui tetti e riesce a tagliargli il bendaggio, ma ciò che ne emerge sono ragni e fili di ragnatele; si trattava di un fantoccio, manovrato dal vero youkai che si rivela essere proprio la moglie. Quest'ultima fa prigioniera Nanoka e si accinge a strangolarla con i suoi fili, ma gli occhi della liceale si trasformano ancora una volta rivelando la sua natura di ayakashi.

    Capitolo 5
    蜘蛛女 "La donna ragno"
    Mao ritorna nella stanza del visconte per salvare Nanoka, che si dibatte con un'energia sovrumana ma ad un tratto sembra avere la peggio. Mao viene disarmato dal demone ragno con un colpo di fucile. Lo youkai spiega che utilizza le teste dei giovani uomini che ha ucciso come nidi per allevare i suoi piccoli, e poi si accinge ad azzannare Mao; lo sciamano lascia fare, avendo compreso che non si tratta del Byouki che cercava e confidando nel fatto che al primo morso il contatto con il proprio sangue sarà fatale al demone. Improvvisamente però riemerge Nanoka, che analogamente ha sciolto i fili della donna ragno con il sangue fuoriuscito dalla propria ferita; tuttavia, quando sembra stare per lanciarsi all'attacco, riemerge la sua natura umana e si dà alla fuga. Mao cerca di corrodere i fili della donna ragno con il suo sangue, ma lo youkai afferma con tranquillità che il sangue si sarà esaurito ben prima di aver dissolto tutti i fili, quand'ecco che Nanoka colpisce inavvertitamente il demone con un fendente della spada di Mao (che nelle intenzioni della ragazza avrebbe dovuto soltanto tagliare la ragnatela). Il più stupito è Mao, il quale spiega che solo lui dovrebbe essere in grado di maneggiare quella spada. Si tratta della prova decisiva: "anche tu sei come me...".

    Tre capitoli pieni di azione, il setting è mutato nuovamente e forse è quello definitivo (come mostrano le immagini iniziali del primo capitolo). L'ambientazione, pare, sarà questa del primo Novecento, sebbene nemmeno Mao sembri provenire da quest'epoca, ma addirittura da qualche secolo indietro. Forse l'epoca Sengoku? In ogni caso sembrano passati perfino secoli dal suo scontro con il Byouki, che rimane ad ora l'aspetto più misterioso di tutta la trama. Mao era in fin di vita, sembra per cause umane (le frecce che lo hanno trafitto), ed ecco che compare il Byouki che vaga di corpo in corpo e vuole impossessarsi proprio del suo. Perché? E come riesce Mao a ribaltare la situazione, credendo perfino di essere riuscito ad uccidere lo youkai? E poi ricordiamo che, molto probabilmente, il vero villain è colui che ha aizzato il Byouki contro di lui... A questo si aggiunge il mistero della natura di Nanoka, che ha lo stesso sangue corrosivo di Mao pur non avendo mai incontrato il Byouki... a meno che il mostro del primo capitolo non fosse proprio lui. Oppure...
    Rimane tutto molto intrigante. Nel mezzo abbiamo avuto un combattimento in stile Inuyasha, diciamo di Inuyasha dei primi tempi, quando le storie erano più da horror che da battle shonen. Certo le similitudini ci sono, e il colpo finale della spada di Mao assomigliava anche troppo al Kaze no Kizu di Tessaiga XDD Ma, ripeto, questi punti in comune non sono fastidiosi, almeno per il momento. La curiosità di sapere come la storia andrà avanti è tanta, e per questo direi che al momento la Takahashi sta facendo bene il suo lavoro ^^
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    CITAZIONE (ironmaidenn @ 26/5/2019, 20:43) 
    Buonasera ragazzi, ma il terzo capitolo è uscito?

    Certamente:
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    Capitolo 2
    摩緒 "Mao"
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    Dopo essere finita sul tetto della scuola con un salto, Nanoka torna a casa spossata e ripensa agli avvenimenti delle ultime 24 ore (si osservi che il nonno ha modo di notare i suoi occhi "animaleschi", ma non dice nulla). Ripresasi, decide di chiedere chiarimenti a Mao e si dirige istintivamente verso la strada dei negozi chiusi, dove ancora una volta la ragazza varca la barriera con il mondo degli youkai; vi trova sia Mao che il suo piccolo assistente, Otoya, e quest'ultimo le spiega che anche loro hanno scoperto questo posto solo dal giorno prima, e che tuttavia Mao (il quale, scopriamo, non è uno youkai ma un "onmyouji", termine che per il momento è stato reso con "sciamano") vi si è voluto trattenere per cercare indizi su una creatura chiamata Byouki (猫気, "demone gatto", ma Nanoka inizialmente capisce 病気, parola che ha lo stesso suono ma significa "malattia").
    Mao interroga un demone ma questo non sa nulla a riguardo, e anzi cerca di divorare il ragazzo. Mao sembra avere la situazione completamente sotto controllo, e però in un attimo di apparente distrazione si lascia lo stesso mordere la spalla: si scopre così che anche il suo sangue, esattamente come quello di Nanoka, è in grado di liquefare gli youkai al solo contatto. Più tardi Mao e Otoya raccontano a Nanoka altri dettagli della loro ricerca: il Byouki è un demone gatto originato da un kudoku - ultimo sopravvissuto di una battaglia tra demoni animali - che in passato lanciò una maledizione su Mao. Nanoka ipotizza che il Byouki possa essergli stato mandato contro da qualcuno. Infine Mao conferma che Nanoka non è un essere umano ma un "ayakashi", e la ragazza ricorda che al tempo dell'incidente in cui morirono i suoi genitori vide un mostro...

    Capitolo ricco di eventi, informazioni, termini tecnici, soprattutto molto folclore giapponese. Bisogna ancora capire dove la Takahashi voglia esattamente andare a parare, ma sarebbe ipocrita non ammettere che a tratti si è respirata l'atmosfera di Inuyasha. Sarà interessante capire se Mao effettivamente combatta o meno, la spada faceva pensare ad un guerriero ma l'utilizzo che il ragazzo ne fa è più sofisticato, almeno per adesso. Il suo look ricorda vagamente il Black Jack di Osamu Tezuka e anche se non è un medico, qui scopriamo che Mao è prima di tutto un "guaritore" (altra somiglianza sta nel bimbo assistente). Vedremo, in ogni caso il suo background è sicuramente interessante. A proposito, ancora molti dubbi sulla scelta del nome "Mao" che non dovrebbe avere dei significati particolari. Nanoka invece si scrive 菜花 con i caratteri di "fiore" e "vegetale". Che la Takahashi li abbia semplicemente scelti perché suonavano bene? Tanta fiducia per il seguito della vicenda.
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    Ciao Roberta, benvenuta!
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    La mia primissima impressione su questo capitolo... è che sembra quasi il primo capitolo di Kyoukai no Rinne, ma rifatto in tono serio e per bene XD Abbiamo i due ragazzi che si incontrano al confine tra due mondi, lei con degli strani poteri, la compagna di scuola appassionata di storie di fantasmi (come Miho-chan), anche il servetto Rokumon-style. E Mao per ora è caratterizzato in una maniera molto simile al Rinne prima maniera. Dico questo non per denigrare la Takahashi, o fare confronti facili tra i suoi manga, ma al contrario per evidenziare come, al contrario del primo capitolo di Rinne che in fondo si rivelò un po' sciatto e per nulla intrigante, questa volta ci troviamo di fronte ad un incipit di ben diverso spessore. La differenza, secondo me, l'ha fatta la narrazione.

    La cosa che ho davvero gradito è che (come da titolo del capitolo, "Nanoka") non solo la storia ci sta venendo raccontata dal punto di vista della protagonista femminile (come già accaduto in Inuyasha e Rinne) ma, a sorpresa, è lei la non-umana dagli strani poteri (il suo sangue da solo è praticamente in grado di squagliare i demoni/mostri/mantidi giganti come neve al sole), dal passato non del tutto chiaro (quel "una volta io sono morta" sarà pure riferito all'incidente in cui perse i genitori, ma fa venire i brividi come nei migliori horror e probabilmente nasconde qualche risvolto ancora ignoto). E faccio notare che lo strano mondo a cui abbiamo assistito non è il mondo di provenienza di Mao, ma un luogo che Nanoka stessa sembra aver raggiunto grazie ai suoi "poteri".

    Non mancano i tocchi di umorismo "alla Takahashi", che apprezzo ancora di più quando infilati a tradimento nel mezzo di una storia seria come si prospetta questa. Mi riferisco sicuramente ai beveroni che Nanoka è costretta ad ingurgitare, ma anche alla macabra gag del braccio ("le è caduto questo"): ricreare un classico degli horror e farmi fare una sghignazzata allo stesso tempo è qualcosa in cui riesce solo la Sensei. E poi uno dei migliori botta e risposta di sempre: "Aiutami!", "No". XDD Per non parlare di: "Tu sei... un ayakashi", "See ciaone!!".

    Vedremo, vedremo... certamente Nanoka al momento promette più di Sakura. E al contrario di quest'ultima, dopo che Mao - senza averci capito molto - le ha rimosso il "sigillo" (o qualunque cosa bloccasse i suoi poteri paranormali), sembra ormai potersi scordare di condurre una vita normale da ora in avanti. La protagonista è anche ben caratterizzata, e i siparietti con la domestica sono (e penso saranno anche in futuro) strepitosi XD
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    Ciao! E' un piacere averti tra noi! ^_^
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    Ciao, benvenuta nel forum!
    CITAZIONE
    Credo sia grazie ad anime come Ranma e Lamù se oggi i sushi vanno così di moda.

    L'ho sempre pensato anch'io! :lol:
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    Benvenuto anche qui! Io sono Claudio ^_^
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    Ciao, benvenuta nel forum! :)
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    Ciao, benvenuta nel forum!
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    Episodio 29
    Ai no uta
    Una canzone d'amore




    Direzione dell’animazione: Miori Suzuki e Megumi Koike
    Storyboard: Masaharu Okuwaki
    Regia: Yuki Arie
    Sceneggiatura: Hiroshi Yamaguchi

    Riassunto: Nella scuola di Sakura si aggira una teppista, vestita come negli anni Ottanta e dall’aspetto identico a quello di Naomi Yuki, presidentessa del consiglio studentesco (di cui Miho è la segretaria). Corre voce che si tratti proprio di lei camuffata, ma Sakura percepisce che in realtà la ragazza è un fantasma, sebbene non riesca a capire il motivo per cui tutti possono vederla. Rinne prende in consegna il caso e spiega che un fantasma, se si manifesta a tutti, deve avere un messaggio molto importante che vuole inviare a qualcuno. Mentre il fantasma compie atti di teppismo in presenza di Naomi Yuki, scagionando quest’ultima, Rinne scopre di avere a che fare con uno spirito dell’era Showa e con l’aiuto di Tamako, in grado di tradurre il suo “slang”, riesce a parlare con lei. Scopre così che il suo nome è Ranko, che non sa di essere un fantasma e che è la zia di Naomi Yuki, che aveva invece scambiato per sua sorella gemella Rinko (madre di Naomi) in quanto per lei il tempo si è fermato a venticinque anni fa.
    Rinne utilizza un sigillo tsukumogami sull’ombrello di Ranko e viene a sapere che il suo rammarico è di non poter chiedere scusa a sua sorella per qualcosa. Rinne e Sakura si confrontano con Ranko e quest’ultima, rendendosi conto di essere morta, ricorda improvvisamente che era arrabbiata con se stessa per qualcosa che aveva fatto a Rinko, e che voleva scusarsi anche con “Yuki-kun”. Intuendo che Yuki-kun è il padre di Naomi, Rinne si fa dare una chitarra appartenuta a quest’ultimo e con un attrezzo shinigami crea una proiezione olografica di lui da giovane, per ricostruire gli eventi. Si scopre che Rinko aveva una cotta per Yuki (che poi sarebbe diventato suo marito) e che Ranko si era spacciata per sua sorella allo scopo di prenderlo in giro, ma in realtà perché gelosa e innamorata a sua volta di Yuki. Rivedendo davanti ai suoi occhi Yuki (l’ologramma) suonarle con la chitarra una canzone d’amore, Ranko ricorda di essere uscita con lui come “Rinko” per poi maltrattarlo, e di aver temuto per tutto quel tempo di aver fatto così separare Rinko e Yuki. Prima di trapassare, Rinne intende tranquillizzarla facendole vedere che ora Rinko e Yuki sono felicemente sposati e con una figlia, ma Ranko, più per fortuna che per sfortuna, non è in grado di riconoscere lo Yuki di trent’anni dopo, uomo di mezz’età che strimpella in modo ridicolo quella stessa chitarra.

    Commento: Un altro adattamento molto fedele. Per occupare i venti minuti dell’episodio è stata estesa la parte umoristica relativa al linguaggio e ai modi dello spirito degli anni Ottanta, con molto più slang e scene nuove, come quella di Ranko che finge di guidare una motocicletta e fa con la bocca il rumore del motore e del clacson. L’occasione è perfetta per portare in scena anche Tamako (assente nel manga) in quanto dovrebbe intendersene a dovere di un periodo così "antiquato". Ebbene sì, così la pensa Rinne, e fa impressione tenere a mente che tale periodo è lo stesso di Lamù!
    Lo staff tecnico che si è occupato di questa puntata è ben collaudato, essendo lo stesso degli episodi 14, 17 e 21. Unica novità è lo sceneggiatore Hiroshi Yamaguchi, "nuovo acquisto" che però vanta alle spalle diversi anime di rilievo (Nadia, Neon Genesis Evangelion, Desert Punk). Forse è proprio per questo motivo che quello che potrebbe apparire a prima vista un episodio un po’ più noioso, almeno rispetto ai precedenti, guadagna invece nell'adattamento: molta attenzione è data all’ambiente scolastico ed ai personaggi secondari, tanto che perfino il prof. Suzuki (ufficialmente promosso nell’anime ad insegnante responsabile della classe di Sakura e non semplice maestro di ginnastica come nel manga) ha diverse battute da recitare. Inoltre l'atmosfera piovosa dell'episodio dà modo di valorizzare alcuni “escamotage” tecnici già usati nella prima stagione: infatti i fantasmi e gli shinigami (e Rinne, solo quando usa l’haori dell’oltretomba) hanno una colorazione diversa e più vivace rispetto ai normali esseri umani, che in casi come questo è molto evidente. Un’altra prova della grande attenzione e cura da parte dello staff. Insomma, la scorsa volta dicevo di non avere grosse aspettative e invece sono felice di essermi ricreduto!
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    Episodio 28
    Kieta kaihi
    La quota sociale scomparsa




    Direzione dell’animazione: Hideyuki Motohashi
    Storyboard: Seiki Sugawara
    Regia: Kenichi Kuhara
    Sceneggiatura: Yuko Kakihara

    Riassunto: Rinne riceve una lettera di sollecito per la quota di adesione alla società di mutuo soccorso degli shinigami, ed è scioccato perché sa di aver pagato, o meglio di aver mandato Rokumon nell’aldilà con i cinquecento yen. Si dirige all’ufficio amministrativo delle vite dell’aldilà dove però s’imbatte in Kain lo shirushigami, che non ha alcuna intenzione di concedergli il beneficio del dubbio. Ciò costringe Rinne ad indagare per conto suo per scoprire cos’è accaduto al suo versamento.

    Ripercorrendo i passi di Rokumon, poco a poco si viene a scoprire che l’addetto incaricato alla cassa era proprio Kain, e che questi in un breve intervallo era stato sostituito a sua insaputa dalla propria kuroneko Suzu. Kain nota che Rokumon non si è fatto dare nessuna ricevuta e che perciò non ha alcuna prova di quanto affermato, ma improvvisamente trova la busta con il pagamento di Rinne nel suo registro: piuttosto che ammettere l’errore, cerca di nascondere l’evidenza lanciando la busta oltre il bancone per far sì che risulti come mai consegnata, ed il giovane Rokudo a sua volta cerca di rispedirla indietro. Il caos che ne segue cessa quando Rokumon interroga Suzu e riesce a farle ammettere di aver preso in consegna la busta.

    Kain torna al suo lavoro come se niente fosse, ma Rinne sostiene di aver registrato l'intera conversazione e minaccia di denunciare l’accaduto; Kain si chiede perché Rinne pur di non pagare di nuovo i 500 yen abbia preferito comprare un registratore che vale dieci volte tanto, ma Rinne risponde che quei 5000 yen costituiscono il prezzo del suo orgoglio (Suzu giustamente osserva che l’orgoglio di Rinne vale poco).
    Kain si arrende e “corrompe” Rinne con dei buoni sconto per un ammontare pari alla somma spesa, ma in un ultimo colpo di scena si scopre che quello di Rinne era un bluff: il registratore era un fermacarte raccattato gratuitamente al mercato…

    Differenze con il manga: La trasposizione dei capitoli 94 e 95 del manga, pur fedele, viene allungata in alcuni punti, soprattutto lungo la fase delle ricerche quando Rokumon ripercorre tutte le “tappe” che lo hanno distratto durante il suo cammino. Sakura, che nel manga appariva solo nelle prime pagine, accompagna invece Rinne e Rokumon per l’intera prima parte della storia e fornisce in sostanza il punto di vista (reazioni comprese) dello spettatore di fronte alle vicende di Rinne.

    Commento: L’episodio è molto divertente e nel complesso può definirsi più riuscito del precedente. Merito della storia adattata dal manga (forse una delle migliori) più che del profilo tecnico, comunque buono (si nota comunque nei primi piani uno stile di disegno più distintivo rispetto a quello degli episodi precedenti). Nel manga, questa storia costituiva la seconda apparizione in assoluto di Kain, qui in una veste più burocratica e formale rispetto al suo esordio. Nell’anime invece Kain è già un personaggio ricorrente essendo apparso negli episodi 21 e 23, che però costituiscono la trasposizione di storie successive del manga. Un poco di straniamento c’è, perché anche qui a tratti lo shirushigami viene “ripresentato” al pubblico, ma non si nota troppo.

    La scorsa settimana si era gradito l’utilizzo dei mini-episodi, ma in questo caso “allungare il brodo” sembra al contrario aver giovato ad una storia che nella sua semplicità aveva comunque bisogno dei suoi tempi per rendere al meglio (oltre che presentare con successo un altro nuovo personaggio: la gattina nera Suzu). Anzi diluire la narrazione lungo venti minuti di indagini alla Detective Conan e tattiche e strategie quasi da Death Note (per rimanere in tema di shinigami :P) giusto per una questione relativa al pagamento di 500 yen (4 euro…) si è rivelata una scelta vincente nella sua paradossalità. Il mio augurio è che l’anime, anche per il futuro, preferisca puntare alle disavventure di Rinne nel mondo dell’aldilà rispetto alle “indagini spirituali”, che (specie se diluite) alla lunga potrebbero stancare (e infatti confesso di non avere grosse aspettative per il prossimo episodio, che vedrà appunto un'indagine spirituale di 20 minuti, anche se spero di potermi ricredere).

    Edited by Kuno - 30/4/2016, 00:07
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    Episodio 27
    Yume no koto / Fumibako no naka
    Il campo dei sogni / Dentro la scatola delle lettere




    Direzione dell’animazione: Takuro Shinbo
    Storyboard: Akira Nishimori
    Regia: Takafumi Fuji
    Sceneggiatura: Katsuhiko Takayama

    Riassunto: Due storie distinte. Nella prima storia un fantasma ruba le palle della squadra di tennis della scuola, risentito perché in vita, pur facendo parte del club, non gli era mai stato permesso di scendere in campo. Rinne e gli altri si offrono di disputare un incontro con lui per permettergli di trapassare, ma scoprono ben presto che il ragazzo è negato a tennis ed è per questo che era stato relegato a raccattapalle. Rinne applica un adesivo tsukumogami su una racchetta da tennis perché questa aiuti il fantasma, ma la racchetta va fuori controllo e attacca briga con Tsubasa. Nel frattempo, Sakura propone al fantasma di limitarsi a fare un po’ di allenamento insieme a lei sui movimenti, ed è quanto basta per recidere gli attaccamenti terreni del ragazzo.

    Nella seconda storia, Tsubasa deve praticare un esorcismo su un fantasma che perseguita i componenti di una famiglia, ma finisce per essere perseguitato lui stesso. Il fantasma è di una ragazza di inizio Novecento di nome Yayoi che aveva una cotta non ricambiata per un antenato di quella famiglia, che invece preferì un matrimonio d’interesse, e ora vorrebbe sapere cosa si prova ad essere fidanzata. Tsubasa, empatizzando con il fantasma per la sua analoga frustrazione nei confronti di Sakura, si offre di fingere di essere il suo ragazzo per qualche giorno.
    Tuttavia Tsubasa comincia a incorrere in incidenti vari nel corso dei suoi appuntamenti, e Rinne si rende conto che la ragazza in realtà si è trasformata in uno spirito maligno e vuole portare Tsubasa con sé nell’aldilà. Ma non è tutto: Rinne viene a scoprire che il ragazzo che piaceva a Yayoi era solo interessato al denaro ed aveva conservato le sue lettere d’amore assieme a quelle di molte altre ragazze (Yayoi era la nona!) come dei veri e propri trofei.

    Tsubasa era cosciente di tutto questo ma aveva cercato di nascondere la verità a Yayoi, a rischio della sua stessa vita, perché potesse sentirsi amata. Rinne salva la situazione spiegando a Yayoi che, anche se uccidesse Tsubasa, lei andrebbe all'inferno mentre lui si reincarnerebbe e dunque non potrebbero in nessun caso stare insieme all’aldilà. Così lo spirito della ragazza si placa e chiede a Tsubasa di prometterle di uscire con lei nella sua prossima vita, prima di trapassare serenamente.

    Differenze con il manga: Nessuna sostanziale. Anche in questo caso, l’episodio è una trasposizione fedele delle due storyline prese dai volumi 9 e 10 del manga (capitoli 82-83, 96).

    Commento: Questo episodio, praticamente ininfluente dal punto di vista della trama generale o dell’introduzione di nuovi personaggi, è però molto importante perché vede per la prima volta lo staff dell’anime affrontare la tecnica dei mini-episodi (che finora negli anime takahashiani si era vista solo in Lamù) e farlo, tra l’altro, con due storie del manga che non hanno in comune tra loro proprio nulla. O meglio, nulla se non il loro protagonista: infatti, così come la scorsa settimana avevamo avuto un episodio Ageha-centrico, ecco ora arrivare il turno di Tsubasa.

    Le vicende trasposte hanno lo scopo di farci ridere e un po’ empatizzare con il giovane esorcista e nel complesso riescono nel loro obiettivo, anche se dispiace che per lui non arrivi mai il momento della riscossa (come invece, ad esempio, nell’episodio 6, “La voce dell’altarino”, analogamente dedicato a Tsubasa). Se ci si pensa bene, Jumonji non ha fatto che prendere batoste per venti minuti e nonostante abbia un buon momento nel finale è pur vero che deve comunque intervenire il solito Rinne a toglierlo dai guai. Come ha detto Rokumon, “per essere Jumonji si è impegnato molto” ma questo episodio lo ha solo confermato come il povero antagonista sfortunato senza speranze...

    Un episodio nel complesso carino, con alcuni momenti piuttosto divertenti. Le animazioni e i disegni sembrano mantenere la buona media di questo nuovo corso, mentre la regia si conferma rispettosissima e fedelissima all’originale, approfittando pure di alcuni “assist” takahashiani, come quando Tsubasa risponde al servizio della racchetta tsukumogami e l’animazione per qualche secondo si fa sporca e leggermente “deformed”. La scelta di narrare due storie distinte senza intrecciarle tra loro con qualche scusa, come si era invece fatto nella scorsa stagione, ha pagato, quantomeno in termini di ritmo della puntata (si noti che la storia del campo da tennis occupa solo un terzo della puntata, così da lasciare spazio alla più lunga storia di Yayoi) e sembra promettere bene anche per il futuro.
    Anche se, quasi a smentire queste considerazioni, nel prossimo episodio tornerà Kain (con un nuovo arrivo… ed un nuovo look!) e lo farà con una storia che nel manga occupava solo due capitoli, e che perciò verrà sicuramente dilatata. Se e quanto forzatamente, staremo a vedere.
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    Benvenuto!
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